L'insegnamento del diritto privato

marzo 14, 2017
Questo post è tratto da “Diritto Privato. Una conversazione” - Il Mulino
Pietro Rescigno, Giorgio Resta, Andrea Zoppini.


Soltanto venti anni fa i manuali adottati nelle università erano quattro o cinque. Oggi il loro numero è aumentato in misura esponenziale. In secondo luogo, il manuale tende a essere ipertrofico, poiché è molto difficile fare una sintesi reale dei fenomeni rilevanti per il diritto privato. Ciò spiega anche la moltiplicazione dei testi redatti da una pluralità – non sempre omogenea – di autori, cosa che spesso ne riduce l’efficacia didattica, tanto da far rimpiangere i vecchi manuali di un tempo, come quelli scritti da Trabucchi o da Torrente. Perché i manuali che tuttora riescono a essere formativi sono quelli concepiti quando il diritto privato era totalmente diverso dal diritto privato dei nostri giorni? Le generazioni successive non sono state in grado di fare manuali che veramente accompagnano la formazione, oppure una sintesi appropriata non è più possibile? O il manuale non ha più senso?

La maggior parte dei manuali classici muovevano dall’idea di una netta distanza tra il diritto pubblico e il diritto privato. Questa idea appare oggi fortemente ridimensionata non soltanto dal pensiero critico, ma dalla stessa evoluzione dell’ordinamento. Forse il tentativo di condensare lo scibile in un prodotto unitario è stato possibile fino a un certo momento storico, perché esisteva un’architettura comune che poteva passare per tutti i settori. In fondo, il manuale di diritto privato doveva essere in origine lo strumentario per lo studio del diritto in tutte le sue forme: storico, positivo, pubblico o privato. Il diritto privato deve ancora proporsi questa finalità, per chi studia il diritto privato e per chi lo espone, o invece si deve riconoscere che non ha più questa funzione, o che occorre ridimensionarla?

Se si tentasse oggi di scrivere un manuale di diritto privato, si dovrebbero tracciare estensione e confini, mettendo in luce le componenti non privatistiche e la fitta intersezione tra moduli pubblicistici e privatistici. La funzione storica del diritto privato non si è quindi esaurita. Di conseguenza, c'è ancora spazio per il manuale visto come tentativo di costruzione di un edificio che poi possa servire per la riflessione giuridica nella sua integralità.