Le parole chiave del diritto privato: autonomia

marzo 22, 2017
Questo post è tratto da “Diritto Privato. Una conversazione” - Il Mulino
Pietro Rescigno, Giorgio Resta, Andrea Zoppini


La parola “autonomia” ricorre in vari luoghi del sistema e non sempre con significati coincidenti. Qual è l’accezione di autonomia propria del diritto privato?

Il vocabolo compare innanzitutto nel testo costituzionale, ma con un significato diverso rispetto a quello tipicamente civilistico. Le autonomie presenti nella Costituzione sono le autonomie pubbliche, d’indole locale.

L’autonomia del codice è invece essenzialmente l’autonomia contrattuale. Il contratto è lo strumento dell’autonomia anche statisticamente più usato dai privati: i privati incidono sulla loro vita, sul mondo esterno e sulle relazioni reciproche in primo luogo attraverso il contratto, e quindi si spiega perché il codice dedichi al contratto, tra gli atti di autonomia dei soggetti, lo spazio più ampio, così come si comprende che il termine «autonomia» venga usato dal legislatore con riguardo al contratto. E l’autonomia, vista dal legislatore in quella norma che a essa s’intitola, è la libertà di concludere anche contratti che non appartengono ai tipi regolati dalla legge. A questo normativamente sembra ridursi, ma non è poco, il disegno dell’autonomia contrattuale, che è qualcosa di specifico rispetto al termine più ampio che riassumiamo nella formula autonomia negoziale o autonomia privata o autonomia dei privati.

Autonomia non significa soltanto ciò che ci dice l’art. 1322 del codice civile, nel garantire la libertà di determinare il contenuto del contratto e di concludere contratti estranei ai tipi legislativi, con il limite costituito dall’esigenza di realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico. Autonomia, nell’accezione più completa, che peraltro appartiene quasi a un’ipotesi di scuola, è parola e nozione che dovrebbe articolarsi secondo moduli molteplici.

Autonomia significa innanzitutto essere liberi di concludere o meno un contratto. Significa libertà di concludere i contratti personalmente o di farsi sostituire. Autonomia significa libertà della forma, cioè possibilità di avvalersi di qualsiasi strumento espressivo della volontà. Autonomia significa poter inserire nell’atto elementi accidentali, cioè quelli che la legge stessa non considera essenziali, ma che possono in concreto servire a soddisfare interessi particolari. Autonomia significa, e nel nostro sistema esiste anche tale libertà, poter scegliere una legge diversa dalla legge nazionale per regolare il rapporto, una legge di uno Stato straniero o una legge che non ha la forma propria delle leggi statuali. Autonomia significa tutte queste cose.