La cultura privatistica

maggio 12, 2017
post è tratto da “Diritto Privato. Una conversazione” - Il Mulino
Pietro Rescigno, Giorgio Resta, Andrea Zoppini.


Il tema della scientificità del diritto e il suo rapporto con le altre scienze costituisce oggi oggetto di un profondo ripensamento critico. Il problema del diritto e delle altre scienze affiora soprattutto nella stagione in cui Bobbio, e sulla sua scia molti altri, si pongono il problema della scientificità del diritto alla stregua di quello che allora era considerato un carattere necessario delle scienze esatte, ossia il rigore analitico.

Nel contesto degli anni Cinquanta, quando vengono pubblicate le sue prime tre monografie sull’incapacità naturale, sull’interpretazione del testamento e sull’accollo, il paradigma «scientista» proprio dell’indirizzo positivistico dominava incontrastato nella nostra cultura giuridica. La produzione scientifica è legata al dato positivo e tuttavia sia dogmatica nell’impostazione. Sono poi i temi studiati che porteranno a un mutamento metodologico.



Quando si studiano i sindacati, i partiti e le comunità intermedie, la fede nella dogmatica e nel diritto costruito con categorie logiche e con l’obbedienza agli schemi fissati in via assiomatica cede all’esigenza di un approccio più realistico. Questo non significa che siano due strade diverse e antitetiche.

Quale spazio rimane oggi per il metodo dogmatico per il civilista che si occupi dei temi del diritto positivo e in particolare del codice civile? Il grosso della produzione oggi ne prescinde. Ma potremmo dire provocatoriamente che il grosso della produzione fa oggi una sorta d’imitazione macchiettistica del metodo dogmatico. In relatà, si può fare dogmatica anche accostando istituti che nascono e servono a finalità diverse, congiunti dal fatto che l’uno e l’altro vengono pensati in chiave sistematica.